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Un viaggio a San Marino, poche gioie ma grandi progetti: “Siamo il contrario del mondo ultras"

di Mario Lorenzo Passiatore

Foto di Instagram

Pubblicato il 06/04/2024

Siamo entrati nel microcosmo San Marino con Daniele Dei, coordinatore “Brigata mai 1 gioia”, unico gruppo organizzato dei tifosi della nazionale. Gli obiettivi sono altri e vanno oltre il mero risultato del campo: in questi giorni farà il suo esordio la nazionale femminile. “Vi racconto quando abbiamo fatto il tifo per gli avversari che si sono presentati senza tifosi…”

Una sola vittoria nella loro storia, praticamente 20 anni fa, contro il Liechtenstein, poi tante partite contro nazionali iconiche e di alto rango con poche, pochissime soddisfazioni in termini di risultati. A San Marino si vive comunque con il sorriso e quasi mai per il risultato: un micro territorio di appena 33mila abitanti che viaggia empaticamente con le sorti della squadra. San Marino ha regole molto stringenti per ottenere la cittadinanza. E’ difficile poter pescare in altri bacini, è difficilissimo naturalizzare i calciatori che non sono nati lì.

Si respira aggregazione, condivisione e voglia di costruire nuovi progetti. Come il lancio della prima nazionale femminile di San Marino. Si tratta dell’Under 16 che debutterà ufficialmente il 16 aprile nella prima partita del quadrangolare con la Georgia. Con l’idea, un giorno di costruire una selezione rosa anche per la nazionale maggiore. Un passo dopo l’altro, tutti insieme, da vera comunità.

Abbiamo sentito, Daniele Dei – coordinatore “Brigata mai 1 una gioia”, l’unico gruppo organizzato di tifosi che segue la nazionale in giro per l’Europa. Il nome dice tanto: gioie poche, ma soddisfazioni sempre. Ci ha condotto per mano nel microcosmo San Marino, per poi scoprire che di micro ha veramente poco, se non dal punta di vista territoriale e delle dimensioni al cospetto di altri stati.

Il calcio femminile, una nuova frontiera anche per voi.
 “A livello giovanile San Marino ha iniziato da anni il suo percorso di crescita su spinta dell’Uefa, adesso finalmente il movimento femminile. E’ nata l’Under 16, la prima nazionale femminile della storia di San Marino, con il primo quadrangolare che sancirà il debutto il 16 aprile. Oltre a noi ci saranno: l’Estonia, la Georgia e il Lussemburgo. L’obiettivo è quello di creare in futuro una prima squadra, oggi ci sono delle ragazze giovanissime che si metteranno in mostra con le pari-età. Adesso il calcio femminile non è più un tabù, quasi tutte le realtà prestano grande attenzione allo sviluppo del movimento. Si parte dall’Under 16, per arrivare alla nazionale A”.

Ma cos’è “La brigata mai 1 gioia” e qual è lo spirito che vi unisce?
“E’ l’unico gruppo organizzato di tifosi che segue la nazionale maggiore di San Marino. Adesso supporteremo anche le nostre ragazze. E’ un gruppo composto non solo da italiani, confluiscono ben sette nazionalità diverse. Chi manifesta simpatia per la squadra, si avvicina ed entra a far parte della nostra famiglia. E’ una buona occasione per fare aggregazione e stimolare il tifo pulito”.

Qual è la vostra idea di tifo pulito?
“Per essere chiari, siamo il contrario del mondo ultras. Seguiamo i ragazzi in casa e talvolta in trasferta. Il risultato non è la nostra ossessione, ci sono altri valori che ci spingono a sostenere. La partita è l’ultimo dei nostri pensieri, lo avrete intuito dal nome. Ci scambiamo le maglie e le sciarpe con le altre tifoserie, diventa una buona occasione per bere una birra tutti insieme”.

Come e quando nasce il gruppo?
Nel 2012 grazie a Massimo Visemoli. Un ragazzo di Reggio Emilia, appassionato di calcio e geografia. Andò a vedere una partita della nazionale e rimase stupito dall’effetto: lo stadio era come il teatro. Non c’era grande seguito ed erano tutti in silenzio, la squadra prendeva delle grandi legnate. E allora ha creato un gruppo di sostenitori, in grado di supportare la squadra. Nel 2018 sono entrato anche io, ultimamente Massimo ha mollato un po’ il tiro per una serie di problemi. Adesso stiamo portando avanti questa filosofia in sinergia con la federazione. Ci siamo dati una serie di obiettivi reciproci: creare una redazione, uno sito internet, fare informazione e non solo tifo pulito. Abbiamo ideato una banca dati con tutti i nostri cori principali, per coloro che vorranno sostenere San Marino”.

C'è una storia che vi rende fieri e orgogliosi di far parte di questo gruppo?
"Nella partita con Saint Kitts e Nevis, grazie all’aiuto della Fifa, abbiamo portato la loro bandiera nel nostro settore. Saint Kitts e Nevis è un’isola caraibica, sono arrivati senza tifosi e così abbiamo fatto dei cori anche per loro durante la partita. E’ questo lo spirito che ci unisce. Al termina della gara gli avversari ci hanno ringraziato. Resta indimenticabile il viaggio da Rimini a Belfast con il charter della squadra. Tutti i tifosi nello stesso aereo insieme ai calciatori. E' una realtà che cerchiamo di custodire perché non esiste un clima e un posto così altrove. Poi se arriverà un'altra vittoria a distanza di 20 anni (ride ndr), beh festeggeremo tutti insieme".

di Mario Lorenzo Passiatore

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